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Chiudono la serata tra gli applausi del pubblico avellinese il duo palermitano Ficarra e Picone, un'ora e mezzo di spettacolo suddiviso in cinque gag comiche e non solo. Il duo parte in sordina, ma il pubblico accorso numeroso fa da preludio ad un crescendo di battute al vetriolo e di autoironia sulle loro origini siciliane. Il duo è in piedi da pochi anni, ed a volte traspare la loro inesperienza ma l'altrettanta verve comica fa da traino a quello che risulta essere uno spettacolo vario e di sicuro qualitativamente superiore rispetto al precedente offerto da Luttazzi. Per i due siciliani si profila un futuro di sicuro successo, si calca forse la mano sulle vicende più o meno delicate della benamata sicilia, un fiume di applausi viene giù da parte del pubblico quando vengono menzionati i martiri della mafia, Falcone, Borsellino e padre Puglisi, si ironizza quando il duo calca la mano sul credo politico della sicilia totalmente a favore di Forza Italia. Un programma vario in cui vengono fuori problemi politici misti ai luoghi comuni dei giorni nostri. Una serata da incorniciare al gesualdo, che riprenderà il cartellone comico nel mese di aprile, quando saranno di scena Paolo Rossi in Il Signor Rossi e la Costituzione (sabato 3 e domenica 4 aprile), e Paolo Hendel in W L'Italia (17 e 18 aprile). | Come prima domanda mi interesserebbe sapere
qual'è il vostro rapporto con Zelig, e come siete stati accolti
dai vostri colleghi milanesi.
Salvo: Ci troviamo benissimo, poi fra l'altro Zelig, a prescindere dal programma TV, noi lo frequentiamo da tanti anni prima come teatro. Poi è un teatro che fa solo comicità, per cui un po' tutti i comici si sentono a casa li. Valentino: Il rapporto con i colleghi milanesi è ottimo, ci hanno scelto per andarci, quindi figurati. Addirittura andiamo a provare gli spettacoli dentro Zelig. Esiste uno spettacolo che è andato su Tele+, che è Vuoti a perdere, che noi abbiamo voluto registrare proprio a Zelig. Per cui è casa nostra, ci troviamo benissimo.
Ultimamente state facendo di tutto, teatro, TV, cinema, adesso siete usciti pure con un libro. Dove vi sentite maggiormente a vostro agio? Salvo: Sai sono tante espressioni diverse, tanti linguaggi diversi, sono modi doversi di arrivare per cercare sempre di fare ridere. Poi il teatro ti da la possibilità di sentire le risate dal vivo, c'è il calore del pubblico che ti arriva, poi infatti lo spettacolo lo fa sempre il pubblico, ti manda un'energia, tu la prendi e la rimandi indietro. Il cinema è una forma di spettacolo più studiata, più pensata, c'è un lavoro pre-, poi intervengono tante di quelle persone in un film, che voglio dire è sempre una cosa molto mediata, prima di arrivare al pubblico. Poi il libro è una cosa che abbiamo scoperto da poco. Ma ripeto sono tante forme diverse. Forse una da preferire? Il teatro forse per il contatto. Valentino: E' a periodi, quando abbiamo fatto il cinema preferivamo il cinema, ora che facciamo il teatro, il teatro. Cosa provate dopo tanti successi in giro per l'Italia? Salvo: Come tutti gli altri! Valentino: Con una caratteristica in più del solito, all'inizio abbiamo fatto una settimana, gratis, come prove aperte al pubblico. Ci sembrava giusto fare crescere lo spettacolo con la gente, abbiamo fatto una specie di laboratorio. Una cosa molto milanese, perchè di laboratori ne esistono molti al nord, come Zelig di cui abbiamo parlato prima, che è un laboratorio comico. Quindi abbiamo provato "Diciamoci la verità" con il pubblico, per vedere come reagiva la gente, e poi siamo andati in giro per l'Italia.
Facendo un tuffo nell'enogastronomia, volevo chiedervi come vi trovate a Milano o nelle altre parti dell'Italia che visitate, con la cucina locale, voi che siete palermitani, e come tali, penso, molto legati alla tradizione culinaria. Salvo: Io sono molto curioso e mi piace assaggiare le specialità degli altri posti, e cerco cose locali, prodotti tipici, i piatti tipici delle varie regioni dove giriamo. Anche con i vini è uguale, sono molto curioso e assaggio tutto. Certo mi mancano le cose mie, della mia terra, quando torno a casa devo mangiare l'arancina, il pane con le panelle, il pane con la milza. Faccio il giro dei "santuari", però quando sono fuori mi piace mangiare bene e assaggio tutto, visto che si mangia bene in tutt'Italia. Valentino: Per me è uguale, per esempio adesso veniamo dalla Calabria, abbiamo mangiato tutto sott'olio. Salvo: La soppressata. Valentino: Dicevo in Calabria tutto sott'olio, siamo andati in Puglia e come fai a non mangiare le orecchiette. Poi c'è il dramma autogrill. Vogliamo parlare del dramma autogrill? E' il dramma che unisce l'Italia in maniera negativa. Nel senso che gli stessi sapori dal nord al sud sono tutti uguali, e questo è un po' un dramma. Sono comodi perchè ti fermi e ti mangi un panino. però è un po' triste. Salvo: Tu ti mangi la "rustichella" e poi devi guardare l'insegna per scoprire dove ti trovi. Valentino: Esatto! Invece se ti mangi una cosa sott'olio sai che sei in Calabria. Se ti mangi l'arancina quella buona sai che sei a Palermo, un modo anche per sapere dove sei.
E vi piace cucinare? Salvo: A me piace cucinare. Valentino: A me no. Salvo: Anche inventarmi dei piatti, alcuni riescono altri no. Uso gli amici come cavie. Valentino: Infatti quando partiamo io faccio il letto e lui da mangiare. Salvo: Come i militari ci dividiamo i compiti.
Come ultima domanda, tornado ai vostri spettacoli. Progetti futuri? Salvo: Stiamo cercando un'impiego alle poste. E se qualcuno ci può aiutare in questo senso. Valentino: Il nostro voto è libero, lo possiamo dare a chiunque, da destra a sinistra. Purchè ci facciano impiegare definitivamente, così facciamo contenti i nostri genitori, che vogliono per noi un lavoro serio.
Non sarete più stanchi così? Salvo: Saremo stanchi, ma stanchi impiegati. Valentino: E poi diciamocelo, essere stanchi ed essere impiegati è bellissimo. No? Salvo: Come si dorme in ufficio non si dorme da nessuna altra parte, diceva Aldo Fabrizi.
A parte questo: programmi artistici? Salvo: E chi lo sa, vedremo. Valentino: Per adesso un po' di vacanze. |