Guardia Dei Lombardi – Blitz antibracconaggio, tra le guardie ambientali anche due sturnesi.

I “Robin Hood” irpini ritrovano un cinghiale di 40 chili agonizzante.

Guardia Dei Lombardi - Hanno approfittato dell’ultimo giorno di caccia, per abbattere un cinghiale di 40 chilogrammi, nella zona protetta di Guardia dei Lombardi. Un gruppo di bracconieri, abituali frequentatori della zona, non si sono fatti scrupoli nel violare la fascia protetta, pur di conquistare l’ambito trofeo venatorio. Ma gli è andata male, almeno in parte, visto che la preda è stata ritrovata agonizzante, dalle guardia ambientali delle Federazioni Pro Vita ed Italia Verde. L’operazione coordinata dal Tenente Michele Di Paola, è scattata dopo i primi spari. La pattuglia delle guardie ambientali che si trovava nei paraggi per un monitoraggio sul territorio di competenza, è intervenuta immediatamente. Il blitz, ha messo in fuga i bracconieri che si sono dileguati nelle campagne circostanti. Sul posto sono accorse le guardie ambientali: Gerardo Pascucci, Fernando Genua, Gerardo Cardillo E Salvatore Pennella a comandi del Tenente Di Paola, che hanno subito allertato il comando del Corpo Forestale sezione di Montella , al quale è stato consegnato il cinghiale, oramai morto. La squadra ha effettuato i primi rilievi, fornendo indicazioni necessarie per le indagini in corso. Secondo i primi dati si tratterebbe di una squadra di cacciatori residenti nell’interland altirpino, da tempo nel mirino delle guardie ambientali. Con sprezzo del pericolo, i nuovi “Robin Hood”, hanno condotto brillantemente l’ennesima operazione antibracconaggio, dimostrando ancora una volta l’impegno e l’attaccamento al corpo, nonostante i tanti rischi a cui vanno incontro. Nessuno sconto dunque, per le squadre di cacciatori indisciplinati che a volte non rispettano nemmeno le più elementari norme sulla caccia e che da tempo presidiano senza scrupoli, queste zone protette continuando a commettere un reato di natura penale. Il lavoro delle Guardie Ambientali, nei prossimi giorni sarà più intenso nonostante la stagione della caccia sia chiusa. Il rischio talvolta diventa l’elemento di stimolo soprattutto per i cacciatori di cinghiali, finiti, dopo l’ultimo accadimento nel mirino degli agenti.

Massimiliano Finamore