Un marchio di qualità tra l'Irpinia e la Lucania |
Pubblicata in data 4/12/2004 Un marchio di qualità interprovinciale che dia valore e giusta visibilità alle locali eccellenze produttive. E’ il brand, unico nel suo genere, pensato per il territorio del Terminio-Cervialto unito a quello dell’Alto Vulture. L’area irpina entra, infatti, in sinergia con il comprensorio del territorio lucano direttamente interessato. Ad individuare la fattibile interazione, un apposito project work, iniziato lo scorso mese di giugno e appena conclusosi, che mette in evidenza la particolare omogeneità delle due fasce geografiche lette ed interpretate sotto l’ottica delle potenzialità produttive nonché territoriali. Il lavoro di studio dal titolo ‘il marchio di qualità come strumento di promozione del territorio e delle sue produzioni. Il caso dell’area Antica Lucania’, rientra nel percorso di stage incluso nel master di alta formazione in esperti in produzione di qualità approvato dal Miur nell’ambito del programma operativo nazionale ‘ricerca scientifica, sviluppo tecnologico, alta formazione 2000/2006’ per le Regioni obiettivo 1-Asse III. Come dato rilevante e particolare che emerge dalla ricerca, condotta da un’equipe tecnica e formata da Gianfranco Visone sociologo-economista nonché responsabile del gruppo di lavoro per l’area irpjna e Daniela Di Benedetto in qualità di coordinatrice dello staff operativo, il legame e la diretta comunicabilità delle due aree interessate sotto l’aspetto delle vocazioni territoriali che presentano e possiedono. Da questo concept di base, la realizzazione di un progetto di fattibilità per l’implementazione di un meccanismo volto a favorire processi economici, turistici, commerciali mediante una logica di sviluppo sostenibile ed integrata. ‘Il materiale informativo- spiega Visone- emerso dall’analisi di contesto ci ha condotti a compilare specifiche indicazioni strategiche e operative circa l’idea-forza di valorizzazione dei prodotti a marchio di qualità attraverso forme avanzate di partenariato e interventi di sviluppo integrato così da rendere il contesto competitivo anche in termini di un’attrazione turistica che deve indirizzarsi verso un trend più duraturo nelle permanenze in loco’. Dettagliatamente strutturata l’ossatura del prospetto lavorativo che abbraccia un bacino geografico di ben 18 aree comunali: dieci irpine e otto lucane. ‘Per attestare un profilo di fattibilità di questo progetto- continua il responsabile del gruppo di lavoro- è stato necessario avviare una serie di inquadramenti preliminari come sintesi, inquadramenti socio.economici e demografici, analisi delle attività economiche relativamente al comprensorio oggetto di studio’. A questa fase preliminare, si aggiunge un secondo momento valutativo caratterizzato da analisi endogene (esame dell’offerta dei prodotti tipici) ed esogene. Tutto arricchito da un’analisi swot e dallo strumento del benchmarketing utile per classificare l’offerta dei concorrenti secondo parametri il più possibile oggettivi che permettono di operare un vero e proprio riposizionamento del prodotto-territorio e di comprendere i diversi tipi di eccellenze produttive offerte. L’iter di ricerca si conclude con la proposta descrittiva del marchio di promozione territoriale dell’area legato particolarmente ai prodotti tipici. In proposito, in fase di realizzazione un portale telematico altamente informativo sulle eccellenze di qualità e una card dei prodotti tipici con un logo che associa del luogo un’immagine condivisa tra produzione e qualità. Stefano Belfiore |