Finanziaria: la C.M. Terminio-Cervialto a Roma |
Pubblicata in data 24/10/2007 Tutti i rappresentanti della montagna italiana - Comunità montane, Comuni montani, associazioni produttive, culturali e del tempo libero, sindacati, forestali, consorzi di bacino imbrifero montano, semplici cittadini - con in testa lo scrittore e scultore Mauro Corona, hanno sfilato oggi, 24 ottobre, a Roma da piazza della Repubblica a piazza della Madonna di Loreto, nei pressi di piazza Venezia, per dire no a una Finanziaria che con un unico criterio, quello altimetrico, potrebbe tagliare un terzo del territorio montano. Alla manifestazione era presente una folta delegazione della Comunità Montana Terminio Cervialto, guidata dal presidente Nicola Di Iorio. Hanno preso parte alla manifestazione di protesta numerosi amministratori – che hanno indossato la fascia tricolore – dei ventuno comuni che rientrano nel bacino dell’ente sovracomunale di Montella e una rappresentanza dei dipendenti. Il corteo – a cui è stato dato per titolo “La montagna vuole rispetto” – è stato promosso dall’Uncem nazionale ed ha sfilato per le strade di Roma fino ad arrivare nei pressi del Senato. Una delegazione nazionale degli enti montani è stata ricevuta dal presidente del Senato, Franco Marini. «Una manifestazione importante – dichiara Nicola Di Iorio, presidente della comunità montana Terminio Cervialto – che in maniera del tutto irrituale pone all’attenzione della pubblica opinione le questioni della montagna in tutti i suoi aspetti, Non è una Finanziaria redatta da qualche ragioniere che può impedire ai territori di crescere. Certo, preoccupa che per far sentire le proprie ragioni i sindaci e le amministrazioni siano costretti a scendere in piazza per protestare contro un altro pezzo dello Stato. Tutto questo pone qualche contraddizione, ma se è un modo per far sentire la voce di una realtà che contribuisce per il 17% al Pil nazionale e che viceversa si veda trascurata dalla politica nazionale, allora anche questo strumento può essere utile. Ed è per questo che abbiamo inteso partecipare massicciamente a questa manifestazione nazionale per dire il nostro no e per esprimere la nostra contrarietà rispetto ad un principio ragionieristico che non tiene conto di tutte le specificità di un territorio montano, a prescindere dall’altitudine. E’ per questo che la Terminio Cervialto ha voluto coinvolgere il suo intero territorio, attraverso i rappresentanti delle amministrazioni comunali e una delegazione dei dipendenti». «Non è certo con leggerezza che le istituzioni locali manifestano in piazza – ha commentato il presidente dell’Uncem Enrico Borghi - ma se lo fanno è perché si sentono costrette da una politica che anziché perseguire il bene comune preferisce lasciare il campo ai più forti, e individua nei più deboli il capro espiatorio. E' triste dover constatare che ci sono arbitri che giocano, ma è ciò che sta avvenendo. Quando si concludono accordi solo con chi rappresenta le grandi città e le province, e si lasciano fuori dalla porta i rappresentanti della montagna, cioè i piccoli comuni e le comunità montane, si crea un vulnus. Quando si blocca per due mesi la conferenza unificata perché città e province hanno le loro legittime esigenze e si procede imperterriti e incuranti delle richieste di pari dignità di comuni montani e comunità montane si crea un vulnus. Quando si concepiscono misure punitive inserite nottetempo in Finanziaria senza alcun preavviso né confronto democratico, si crea un vulnus. Per questo le istituzioni locali della montagna scendono in piazza: per garantire e dare voce ai propri cittadini, per bloccare la creazione di cittadini di serie A e di serie B e per evitare che si creino i presupposti per la colonizzazione prima politico-istituzionale e poi economica dei propri territori». |