Giuseppe De Mita sulla sua candidatura.
Pubblicata in data 15/3/2008

“Credo che il senso di questa candidatura possa ricondursi alle ragioni di quanti vedono nell’impegno politico la possibilità di una reale rappresentanza delle comunità, delle persone che le animano, delle loro aspettative e speranze di futuro, che si incarnano anche nell’individuazione di una classe dirigente nel segno della congiunzione di rinnovamento e continuità. Ed allo stesso tempo segnala come la costruzione di una novità in politica si radica intorno alla qualità delle persone, delle loro relazioni e delle idee che ne animano i comportamenti, più che attorno ad un muto principio di coerenza nominale verso simboli o contenitori astratti dalla concretezza delle cose. Questa richiesta di impegno si può spiegare anche con la relazione ad un problema emerso in maniera chiara negli ultimi giorni, e cioè il rischio di un vuoto di rappresentanza politica per l’Irpinia in generale e, in particolare, nel ramo della Camera dei Deputati. Le modalità strutturate e verticistiche, con le quali PDL e PD hanno proceduto all’individuazione delle candidature, hanno posto un problema di rappresentanza delle questioni che riguardano la nostra provincia quasi in termini trasversali, indipendentemente dalla collocazione politica. L’Unione di Centro ha inteso porre subito un elemento di distinzione radicale rispetto all’appiattimento del modello speculare tra i due grandi gusci vuoti di PD e PDL, candidando non singole persone in un gioco complesso di equilibri interni, ma una squadra in condizione di essere espressione delle realtà locali. Siamo nei fatti l’unica forza politica che ha tenuto a riferimento una reale distribuzione della rappresentanza sul territorio, individuando ancora una volta le Comunità di area vasta come ambiti di segnalazione e raccolta dei problemi che riguardano le nuove comunità e come ricerca di una relazione concreta con il territorio. Credo che questa candidatura possa avere anche un altro significato: quello della assunzione di responsabilità da parte di una generazione che vuole fare del rinnovamento non una rivendicazione ma una opportunità di crescita, che possa consentire la ricerca in maniera diffusa ed in ogni ambito della vita politica, sociale ed economica della nostra provincia, di un nuovo protagonismo da parte delle nuove generazioni”.