Il made in Italy ha bisogno di artigiani
Pubblicata in data 20/4/2010

“Un buon risultato per difendere e valorizzare con norme certe il nostro patrimonio manifatturiero e per consentire ai consumatori di riconoscere l’origine e la qualità dei prodotti”. Così il presidente di Confartigianato Avellino, Ettore Mocella, commenta l’approvazione definitiva del Disegno di legge sulla tutela del tessile made in Italy. Da oggi le piccole e medie imprese possono contare su uno strumento, per ora riguardante solo tre settori (tessile, pelletteria e calzaturiero), che permetterà ai consumatori di riconoscere l'origine e la qualità dei prodotti, grazie all'etichetta obbligatoria, e alle aziende di essere più competitive a livello internazionale. “C’è però una contraddizione” afferma il numero uno dell’Associazione di Galleria Ciardiello. “Mentre si punta senza dubbio – dice - ad una valida strategia tesa a potenziare il made in Italy su scala nazionale ed internazionale, registriamo la perdita di professionalità importanti nel comparto artigiano. Non solo risulta difficile trovare maestranze di settore, come ad esempio sarti, falegnami, vetrai, ma nel contempo manca anche una formazione professionale capace di creare essenziali figure lavorative richieste dal settore dell’artigianato”. “Occorre allora – continua – implementare percorsi formativi che siano aderenti alla struttura economica che ci appartiene”. E c’è, secondo Mocella, una battaglia culturale da fare: portare l’artigianato nelle scuole. “Bisogna far capire agli studenti – spiega il numero uno dell’Associazione di categoria produttiva – come e quanto l’artigianato sia un settore in grado di poter dar loro una soddisfazione sia professionale che economica”. In linea con questo obiettivo, Confartigianato Avellino a breve presenterà un progetto integrato “La grammatica del sapere fare”. Iniziativa di sviluppo territoriale che punta ad avvicinare i giovani al mondo dell’artigianato mediante un’interazione fattiva dove gli alunni delle scuole irpine avranno essenzialmente modo di studiare il settore non solo nella sua valenza economico-produttiva ma anche sotto l’aspetto formativo e storico-culturale.