In Irpinia il mattone è evergreen |
Pubblicata in data 2/2/2011 Il mattone è ‘evergreen’ in Irpinia. Sono 180 gli operai che, nel 2010, fanno il loro primo ingresso nei cantieri edili della provincia di Avellino. Più della metà ha meno di 25 anni: segno di un settore giovane preferito dalle nuove generazioni come sbocco lavorativo. E’ uno dei dati che emerge dal consuntivo della didattica sviluppata, lo scorso anno, dal Centro per la Formazione e Sicurezza in Edilizia della provincia di Avellino. L’Ente di Atripalda, che da oltre 30 anni opera per ridurre e prevenire gli infortuni sui luoghi di lavoro, stila un bilancio annuale dell’insegnamento professionale: 1651 allievi, in prevalenza uomini, per un totale di 82 corsi. Questi i numeri che caratterizzano la formazione del Cfs irpino nel 2010. Tra le attività corsuali, finalizzate ad innalzare i livelli di sicurezza quando si lavora in edilizia, quella di ‘maggior successo’ replicata più volte è le “16 ore per i neo assunti”. Divenuto obbligatorio dal primo Gennaio 2009, l’insegnamento prevede una formazione orientata a mettere in grado il nuovo lavoratore edile di svolgere in modo professionalmente produttivo e corretto, e di conseguenza sicuro, le mansioni che normalmente vengono assegnate ad un nuovo entrato e che costituiscono l’abc del mestiere. Più precisamente, nel 2010, l’insegnamento di settore, che l’organismo paritetico irpino delle costruzioni eroga in ambito domestico, coinvolge in totale 180 neo-assunti di cui 114 under 25 a cui il comparto locale delle costruzioni dà il benvenuto lavorativo. Ma l’attenzione didattica si concentra sempre più anche sul cosiddetto lavoro in quota inteso come attività che espone l’operaio al rischio di caduta da un livello posto ad altezza superiore ai 2 metri rispetto ad un piano stabile e che rappresenta la principale causa di incidente killer in un cantiere. Su questo fronte le statistiche formative territoriali quantificano in 159 allievi i manovali che sostanzialmente hanno appreso le tecniche per il montaggio e smontaggio dei ponteggi in totale sicurezza. Più di 300, invece, i manager edili formati che diventano professionisti in sicurezza nella gestione e coordinamento delle attività del servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i propri lavoratori. Calando, infine, la lente analitica sulla provenienza geografica dei discenti, sondata per comune di nascita, fuoriesce come la formazione sia, nella maggior parte dei casi, orientata alla manodopera irpina con il 30 per cento degli allievi nati nel capoluogo irpino. La fetta dei lavoratori stranieri che giungono dall’Europa dell’Est è invece pari all’1,69 per cento che tradotto in termini assoluti vuol dire 28 operai provenienti da Ucraina, Albania e Bulgaria. |