La Provincia individua gli ambiti per i Pir |
Pubblicata in data 1/10/2004 Quaranta comuni irpini per quattro ambiti territoriali. L’amministrazione provinciale di Palazzo Caracciolo individua le aree geografiche in cui realizzare i Pir: il nuovo strumento operativo che andrà ad irrobustire la struttura lavorativa della programmazione negoziata attualmente attiva sul territorio regionale. Scelti come principi metodologici nella selezione dei contesti territoriali, sei canoni valutativi: coerenza con la programmazione provinciale ed in particolare con le visioni e gli obiettivi del piano territoriale di coordinamento provinciale, coerenza con la programmazione regionale e con le prescrizioni contenute nel documento d’indirizzo e nel complemento di programmazione inerente la misura 4.24 del Por Campania 2000-2006 ‘gestione di strategie integrate di sviluppo rurale da parte dei partenariati locali’. Ed ancora omogeneità socioeconomica, geomorfologica e culturale del territorio dei comuni ricompresi nei quattro ambiti, coerenza con i dati in possesso dell’ufficio Por (Banca dati) relativi alla tipologia di investimenti realizzati dai soggetti pubblici e privati grazie al cofinanziamento delle misure Por sul territorio provinciale. In ultimo, rispetto dei principi di integrazione e concentrazione sia territoriale che tematica con gli altri strumenti di programmazione negoziata che insistono in ambito locale (patti territoriali, Pit, progetti Leader). Ogni area prescelta è caratterizzata da un tema strategico su cui strutturare e modellare la programmazione legata al progetto integrato rurale (Pir). Il primo capitolo territoriale interessa 10 comuni per un’area di 100,44 chilometri/quadri. La zona è quella del Partenio-Baianese interessata attualmente da programmi integrati di filiera. Obiettivo principale del Pir sarà quello di valorizzare, sotto l’ottica commerciale, le produzioni tipiche dell’area correlate alla crescente capacità attrattiva del turismo enogastronomico. Identica finalità è prevista per la seconda fascia di comuni che da Montemiletto si estende fino al paese di Taurasi. Diversa, invece, la chiave di lettura per il terzo circuito territoriale. Individuato tra l’area del Terminio-Cervialto e l’Alta Iprinia, il contesto geografico sarà interessato da una direttrice strategica volta essenzialmente alla valorizzazione, in chiave turistica, del territorio e al miglioramento dei prodotti enogastronomici locali sia attraverso incentivi diretti alle aziende, sia tramite iniziative di valorizzazione commerciale. Quarto ed ultimo ambito geografico: la parte irpina a confine con la Puglia. Qui i contenuti programmatici vertono intorno al miglioramento della competitività delle imprese nonché alle condizioni di vita delle popolazioni locali attraverso la realizzazione di servizi a favore dei cittadini (opere infrastutturali). Supporta l’intero asse operativo un finanziamento pari a 10 milioni di euro, ricavato dalla nuova misura 4.24 del Por, per ogni progetto complessivo attinente le rispettive fasce territoriali. ‘Adesso- sostiene Vincenzo Alaia, assessore provinciale all’agricoltura- verranno fatti degli appositi bandi propedeutici alla presentazione delle schede progettuali”. ‘E’ importante sottolineare- aggiunge Alberta De Simone, presidente dell’amministrazione provinciale- che i criteri adoperati nell’individuazione delle aree geografiche non penalizzano nessuno. Il metodo utilizzato è quello dell’alternanza”. I paesi rimasti fuori, infatti, saranno oggetto dei fondi Feoga. Di Stefano Belfiore |