Pir: all'Irpinia la gestione più efficiente |
Pubblicata in data 23/10/2004 La Regione Campania riconosce all’Amministrazione provinciale di Avellino, per il tramite dell’assessorato all’agricoltura, la maggiore capacità di sintesi ed efficienza nella organizzazione e gestione del Pir (progetto integrato rurale): il nuovo strumento di programmazione negoziata che interessa l’intero contesto regionale. Un significativo attestato di stima, segno tangibile di un valido lavoro di individuazione dei locali ambiti territoriali basato sui principi fondamentali dell’integrazione e della concentrazione. Proprio per questo, l’ente di Palazzo Caracciolo è stata la sede prescelta per la prima conferenza d’ambito degli assessorati all’agricoltura della quattro province campane. Un primo incontro, unico nel suo genere, servito essenzialmente a delineare un percorso omogeneo che possa, dunque, comportare benefici e vantaggi i più incisivi possibili. ‘E’ necessario stabilire- sottolinea Vincenzo Alaia, assessore provinciale all’agricoltura, una linea comune che ponga le basi per un accordo di programma unico sulla falsariga di quelli già attivi per gli altri Pit’. Ed è proprio questa la risultante d’intenti fuoriuscita dal tavolo di concertazione tenutosi nella serata di lunedì 18 ottobre. Da un lato si è, infatti, avanzata l’ipotesi comune di sottoscrivere un protocollo d’intesa, a firma dei rispettivi presidenti delle Province, per la costituzione di un tavolo permanente: un organismo ad hoc capace di supervisionare e controllare costantemente l’evolversi complessivo dei progetti correlati al Pir. Dall’altro, invece, la redazione di uno schema di programma nel quale individuare con esattezza sia i soggetti capofila per ciascun ambito d’intervento sia i soggetti firmatari e soprattutto il ruolo che ciascuno di essi deve svolgere all’interno della futura intesa operativa. Si tratta di una interazione interprovinciale dai contenuti estremamente qualitativi. L’elemento chiave dell’intera logica: la simbiosi lavorativa. Insomma, una concertazione finalizzata ad un accordo di programma caratterizzato da una gerarchia istituzionale per far vivere al Pir un normale esercizio all’insegna dello spirito democratico. Sul versante provinciale, quaranta sono i comuni irpini selezionati per quattro ambiti territoriali. Ogni area prescelta è caratterizzata da un tema strategico su cui strutturare e modellare la programmazione legata al progetto integrato rurale. Il primo capitolo territoriale interessa 10 comuni per un’area di 100,44 chilometri/quadri. La zona è quella del Partenio-Baianese interessata attualmente da programmi integrati di filiera. Obiettivo principale del Pir sarà quello di valorizzare, sotto l’ottica commerciale, le produzioni tipiche dell’area correlate alla crescente capacità attrattiva del turismo enogastronomico. Identica finalità è prevista per la seconda fascia di comuni che da Montemiletto si estende fino al paese di Taurasi. Diversa, invece, la chiave di lettura per il terzo circuito territoriale. Individuato tra l’area del Terminio-Cervialto e l’Alta Iprinia, il contesto geografico sarà interessato da una direttrice strategica volta essenzialmente alla valorizzazione, in chiave turistica, del territorio e al miglioramento dei prodotti enogastronomici locali sia attraverso incentivi diretti alle aziende, sia tramite iniziative di valorizzazione commerciale. Quarto ed ultimo ambito geografico: la parte irpina a confine con la Puglia. Qui i contenuti programmatici vertono intorno al miglioramento della competitività delle imprese nonché alle condizioni di vita delle popolazioni locali attraverso la realizzazione di servizi a favore dei cittadini (opere infrastutturali). Stefano Belfiore |