Il sogno biancoverde si è realizzato: lAvellino è tornato in serie B dopo sette anni, da quando la squadra di Boniek batté il Gualdo ai play-off. Stavolta, la soddisfazione è stata maggiore, perché lAvellino ha concluso il campionato al primo posto, anche se a pari punti con un Pescara inarrendevole. Non è stata una stagione semplice per la compagine irpina, caratterizzata anche da tante polemiche che hanno rischiato, ad un certo punto, di interrompere il cammino di una squadra che solo successivamente si è riscoperta una corazzata. Cè anche un esonero da tener presente nelleconomia del campionato. La preparazione estiva è stata effettuata da Massimo Ficcadenti, il quale era stato esonerato dal patron Casillo proprio alla vigilia del debutto in serie C1, affidando la squadra a Salvatore Vullo. La partenza in campionato è buona, ma alla quinta arriva il primo stop in trasferta con la Fermana, uno smacco subito cancellato da sei vittorie consecutive, di cui una proprio contro il Pescara. Poi dalla dodicesima alla diciottesima giornata cè un improvviso calo, durante il quale solo LAquila riesce a non ottenere punti contro la squadra di Vullo. La tifoseria è infuriata: a pagarne le conseguenze sono Dié e Pellicori, che poi lasciano la squadra biancoverde. A sostituirli ci sono Biancolino e Capparella, che non li fanno rimpiangere, anche se la vera bocca di fuoco di questo Avellino è Gigi Molino, il bomber giunto in prestito dal Messina che inizia a piacere alle squadre di serie B. Nel girone di ritorno, i biancoverdi sono devastanti, fino alla trentesima giornata si fermano solo a Paternò, ma la serie B è vicinissima quando vincono a Pescara. La squadra macina risultati senza fermarsi e rimanendo isolata dallinchiesta giudiziaria che coinvolge il patron Casillo con il presidente della Salernitana Aliberti. Tutto va per il verso giusto e la sconfitta alla trentunesima giornata a Teramo non sembra essere un problema, fin quando alla trentaduesima LAquila ottiene un punto della speranza e consente al Pescara di agganciare lAvellino in vetta alla graduatoria a 180 dal termine. Gli ultimi due turni di campionato vengono vissuti in apnea, Taranto e Crotone e non fermano gli irpini, che vanno in serie B, grazie anche alla spinta di un pubblico che consente ai Lupi di giocare in casa anche quando sono in trasferta. LAvellino ritorna tra i cadetti, riscattando lennesima stagione calcistica mortificante per la Campania. |
I PROTAGONISTI
Casillo: "Questo è l'inizio di un ciclo" Casillo, almeno stando alla dichiarazioni del dopo gara, sembrerebbe essere intenzionato a dare il via al ciclo Avellino. La conquista della serie B è solo il primo tassello di un puzzle che va completato. Bisogna onorare nel migliore dei modi la posizione conquistata: "Verrà allestita una squadra all'altezza - afferma - ma cominceremo a parlarne da domani, ora godiamoci la festa". Per quanto conerne la situazione legata al tecnico, in mattinata prima della gara il patron ai 700 tifosi irpini radunati fuori dall'albergo di Crotone ha dichiarato: "Vullo? Per me è riconfermato, abbiamo avuto mille scaramucce e scambi di idee, però fa parte del gioco e di lui sono pienamente soddisfatto". Molino: "Abbiamo dimostrato di essere i più forti" Non era in campo nella gara decisiva del campionato, quella che ha regalato la serie B, ma il suo ruoli di leader è indiscutibile. Stiamo parlando di Gigi Molino. Il drago ha assistito alla gara in mezzo ai tifosi: "I miei compagni hanno disputato una partita dura, intensissima, dimostrando di essere i più forti, contro tutti e tutto". Marra dedica il gol al fratello Rosario L'autore del gol che ha regalato la serie B, Salvatore Marra ha dedicato il suo gol al fratello Rosario: "In questo modo posso regalargli un sorriso, lui che ne ha proprio bisogno". Poi si augura che "il Pescara conquisti la serie B, con noi, ma sarà dura, hanno sprecato troppo fiato per parlare in queste settimane invece avrebbero dovuto risparmiarselo per i play-off". Molino prenota il tatuaggio Gigi Molino è pronto ad onorare la promessa fatta. Si farà un altro bel tatuaggio: un lupo. "Sì e non vedo lora di farlo. La prossima settimana un bel lupo sarà tatuato sul mio corpo e sono contentissimo per questa promozione". |
Accolto il ricorso dei
siciliani contro il Pescara. Vis Pesaro risucchiato nei play-out
Il Paternò (C1/B) è salvo. E
salvo senza dovere disputare i play out. La Caf (la Corte dappello
federale)ha, infatti, sentenziato, sulla richiesta di deferimento presentata
dal Paternò calcio, nei confronti del Pescara, reo di aver fatto
scendere in campo, il 19 aprile scorso, il calciatore Antonaccio il giorno
precedente la scadenza ufficiale della squalifica, tra le fila della formazione
primavera. Il match si era concluso con la vittoria interna del Pescara
per 1-0.Un caso, nella sostanza e nei contenuti, identico a quello che portò al Catania i tre punti a tavolino nella sfida contro il Siena. Anche per il Paternò, come per la compagine siciliana che milita tra i cadetti, la commissione disciplinare rigetta in prima istanza il reclamo, successivamente la Caf ribalta tutto. Tre punti, quindi, che risucchiano, inesorabilmente, la Vis Pesaro nel limbo dei play out. Una sentenza che, certamente, porterà con sé parecchi strascichi polemici ma, alla fine, ciò che conta è che il Paternò è salvo e mantiene la categoria. |
Di Nunno: a nome della
città dico grazie alla squadra
«A un certo punto mi sono chiesto: non era forse meglio andare a Crotone?». Antonio Di Nunno, sindaco di Avellino, ha sofferto come tutti, in Irpinia, ascoltando la radio. Lha fatto sotto i platani di Ospedaletto: «A differenza dellaltra promozione, quando andai a Pescara fresco dellelezione a sindaco, stavolta sono rimasto a casa. Unincredibile tensione, che sè sciolta solo con il fischio finale dellarbitro. Ora posso finalmente gioire anchio». È tardo pomeriggio quando il sindaco rientra a casa, mentre la città è in preda ai caroselli dei tifosi: «Una festa spettacolare, la gente voleva la B e bisogna dare atto alla squadra, al tecnico, alla società di aver tenuto fede agli impegni. Davvero un traguardo meritatissimo». E ora? «Lasciatemi godere il presente - dice Di Nunno - con la squadra e Vullo. Attendo tutti in municipio per esprimere il ringraziamento della città a questa squadra, magistralmente tenuta per mano da mister Vullo. Vi svelo un segreto: durante una fase concitata del campionato, quando si stavano complicando le cose, lallenatore mi telefonò: più che altro mi confidò una sensazione,aveva paura che si stesse per rompere il giocattolo. Gli dissi di tener duro, da vero lupo». Il futuro è già iniziato, e Di Nunno sembra quasi dimenticare le «grane» politico-amministrative di piazza del Popolo: «Spetta alla dirigenza programmare per tempo, e bene. Noi, come amministrazione, terremo fede agli impegni. Dobbiamo metterci subito al lavoro per presentare il Partenio nella migliore condizione allappuntamento con la B. Per questo faremo immediatamente una ricognizione». FESTA GRANDE PER LE STRADE CITTADINE «Fino a quando faremo festa? Fino a domani, per due giorni, per una settimana intera». La voce è coperta dal fischio intermittente delle sirene, dal tonfo dei mortaretti, dai cori che rimbombano da ogni parte. Il tempo di completare il pensiero, aggiungere che «è stato bellissimo, che questa vittoria dellAvellino è un sogno» e poi Giuseppe Melchionno si allontana, per tornare ad unirsi al coro che scandisce «Finchè vivrò canterò Forza Avellino». Diciassette anni, avellinese purosangue come si è presentato, Giuseppe è uno dei tantissimi tifosi dei Lupi che ieri pomeriggio allo scoccare delle diciotto, ha imbracciato la bandiera, indossato i colori dei Lupi per scendere in strada a far festa. Per far arrivare fino a Crotone, dove la squadra di Mister Vullo ha lottato e conquistato la promozione in serie B, lurlo del Lupo verace. Non importa la distanza, poco interessa che a stare tra i novemila che hanno invaso lo Scida forse sarebbe stato diverso. Nel giorno della vittoria, nelle ore del trionfo, non cè spazio per il rimpianto. Per non aver trovato il biglietto, per non aver fatto in tempo a conquistarsi un posto in prima fila. Tutto archiviato, passato in seconda linea, sbiadito dalla forza di una grande emozione. Alle diciotto e tre minuti esatti, Piazza DArmi esplode. Un boato di voci e di contentezza, una carica umana che si riversa in strada come un fiume in piena. Trascinando con sè bandieroni, sciarpe, festoni e cappellini, in un rutilare di scritte inneggianti agli undici Lupi in campo e alla ormai «nostra» serie B. Da Piazza DArmi a via De Concilii, da Piazza Libertà a Corso Europa, passando per Viale Italia e Corso Vittorio Emanuele, la città è un unico, grande cuore pulsante. Cuore di tifoso, che batte a ritmo dei cori da stadio e trasforma Avellino in una città che sogna. A guardarla così Avellino, a trovarsi in mezzo al serpentone di automobili anchesse vestite a festa, che la avvolge in spire rutilanti di clacson e sirene, a vederla in movimento, vita verace che pulsa anche nelle zone in genere riservate allo struscio più esclusivo, si ha per un attimo limpressione di essere stati catapultati in un sogno. A NOTTE FONDA IL SALUTO ALLA SQUADRA Come si poteva concludere la festa, la notte scorsa, se non con lomaggio alla squadra? Dopo trattative sul filo dei telefonini, mentre la squadra cenava a Rossano Calabro, sè deciso di «concedere» i lupi ai tifosi in attesa, che sino a tarda ora avevano sfilato su auto e motorini per tutte le strade del capoluogo. I giocatori, anche loro felicisimmi pur se stanchissimi, hanno accettato di buon grado. E così il torpedone dellAvellino è potuto entrare trionfalmente in città. «Non potevamo deludere i nostri tifosi - ha detto il presidente Nicola Iannarone - e questo bagno di folla rappresenta per noi un sigillo alla splendida giornata». E così, ormai a notte fonda, la squadra è stata indirizzata sino in piazza Libertà, in uno spiazzo invaso dalla folla. Qui lultimo tributo di gioia, soddisfazione e cori, per una nottata che resterà negli annali di Avellino sportiva. I calciatori biancoverdi, che già avevano conosciuto il calore dei tifosi allo «Scida», sono andati verso questo ulteriore omaggio. Sono state date disposizioni ai dipendenti della Provincia affinchè la sede dellamministrazione, a palazzo Caracciolo, fosse aperta nel cuore della notte per consentire a mister Vullo e ai calciatori di affacciarsi dalle finestre dello splendido edificio e ricevere lapplauso più bello e spontaneo dei tifosi. Il tutto per un colpo docchio eccezionale, indimenticabile. |
Abbonamenti, raggiunta
quota ottomila
Continua a crescere la febbre del tifo avellinese. Impennata esponenziale nella vendita dei tagliandi di abbonamento per la prossima stagione agonistica. In tutti i punti vendita le tessere per assistere alle gare dell'Avellino nella prossima stagione vanno letteralmente a ruba. L'oprerazione "Fedeltà Biancoverde" messa in atto con sagacia e lungimiranza dalla società irpina sta sortendo gli effetti sperati. Già nel corso del campionato, quando ancora non si conosceva quale sarebbe stata la serie che avrebbe visto protagonista l'Avellino nella stagione 2003/2004, erano stati oltre 4000 gli sportivi di Avellino e provincia che avevano investito nella squadra di Salvatore Vullo. Ora, come era prevedibile, dopo la grande gioia della promozione in cadetteria, attesa per sette interminabili anni, quel nunero è stato raddoppiato. Fino alla giornata di ieri sono stati sottoscritti circa 8000 abbonamenti. Un vero e proprio record da incorniciare per la società di via Guerriero anche considerando il fatto che siamo ancora a maggio e che ancora non si conoscono né i programmi né gli uomini che il prossimo anno vestiranno la casacca biancoverde che, comunque, torna a far sognare. A fronte dei miseri 998 abbonamenti, venduti all'inizio di questa stagione cominciata tra l'indifferenza generale e terminata come ben pochi speravano, ora l'Avellino e la sua dirigenza partiranno da un patrimonio invidiabile assolutamente da gestire con oculatezza e da non dilapidare. Solo nella giornata di ieri sono stati oltre un centinaio i tifosi che hanno deciso di approffittare dell'ulteriore proroga dell'operazione "Fedeltà Biancoverde" per prenotare un posto al Partenio per la prossima stagione quando l'Avellino tornerà a calcare i palcoscenici più prestigiosi della serie cadetta. La vittoria di Supercoppa di Lega contro il Treviso ha contribuito ulteriormente ad alimentare l'entusiasmo di una città ed una provincia che torna a sognare per il calcio dopo anni di sofferenze e delusioni. Chi ha dato fiducia con netto ancicipo alla dirigenza biancoverde ed ai suoi programmi ha potuto risparmiare una bella cifra sul prezzo dell'abbonamento. Per i settori più popolari delle curve, il risparmio è stato di 50 euro, avendo potuto acquistare l'abbonamento al prezzo di 100 euro al posto dei 150 che dovrà pagare, invece, chi deciderà di seguire l'Avellino solo dopo aver osservato le prime operazioni di mercato della dirigenza, o magari, dopo le prime apparizioni ufficiali di Coppa Italia. |
Calcio e spettacolo per
la grande festa
La festa della promozione potrebbe essere doppia, nel senso che lAVellino potrebbe festeggiare il secondo successo di fine stagione, la Supercoppa, mentre la città continuerà nella sbornia della promozione, con una serata di gioia da vivere sul terreno del Partenio dopo lo svolgimento di Avellino-Treviso. La società biancoverde, infatti, sta lavorando allipotesi di organizzare la kermesse per la promozione in B al termine del match di ritorno in notturna di Supercoppa e cioè il 22 maggio prossimo. Il costo dellincasso verrà devoluto alle bambine di Adriano Lombardi, capitano coraggioso che sta disputando con forza e coraggio indomiti la sua partita contro il morbo di Gerigh. Calcio ma naturalmente anche spettacolo Per loccasione saranno infatti ospiti e protagonisti della parentesi musicale, alcuni noti personaggi dellla tivvù, tra i quali Mario Zamma ed Agostino Penna, irpini docg, assurti alla ribalta nazionale. |